Grembiule, scopa e rossetto. Una lettura intersezionale delle rappresentazioni del lavoro domestico nel cinema e nella televisione italiana (1950-1980)

CONFERENCE PAPERS

Il mio contributo ha per oggetto l’imbricazione tra genere, classe, razza e sessualità, nel cinema e nella televisione italiana a partire dalle modalità di rappresentazione visuale del lavoro domestico. Prenderò in esame pubblicità televisive – come ad esempio la serie andata in onda a partire dalla metà degli anni Sessanta per il marchio Olio Sasso – e prodotti cinematografici di genere diverso – dalla commedia al cosiddetto soft-porno – in un arco temporale che va dai primi anni Sessanta alla fine degli anni Novanta.    L’analisi delle modalità di rappresentazione che investono i corpi femminili impegnati nel lavoro domestico (governanti, serve e/o casalinghe) smaschera la costruzione razzista, sessista e classista soggiacente, permettendo al contempo di far emergere la specificità di un nuovo dispositivo discorsivo e visuale che investe i rapporti di potere basati su genere, razza, classe e sessualità che emerge in Italia negli anni del cosiddetto boom economico. Un processo che si inscrive nella continuità con l’ideologia razzista e sessista che ha caratterizzato l’Italia a partire dall’unità nazionale, ma che, forzatamente, si modifica per far fronte all’emergenza, sul finire degli anni Sessanta, dei movimenti di liberazione (femministi, omosessuali, neri e anticoloniali) e alle loro strategie di resistenza.  Fare emergere queste strategie discorsive e visuali che caratterizzano l’ideologia razzista e sessista in questo contesto specifico può contribuire all’emergenza e al consolidamento di una storia femminista e intersezionale dell’edificazione della “nazione”.